Lamparasa - Giugno

    
Mietitura e raccolta dei cereali, in particolare del grano. In questo mese si bruciavano tutte le erbe secche. Dopo la mietitura, se nel campo non si portavano i buoi a mangiare il fieno (sa stua), le donne raccoglievano le spighe rimaste (spigai). Raccolte le spighe, si preparavano piccoli mazzi che venivano pestati con bastoni di legno di olivastro (is mallus). Si sistemava quindi il grano nelle bacinelle e, stando vicino agli alberi, dove il vento soffiava pił forte, si procedeva alla separazione del grano dalla pula (spalai). Per invogliare le giovani a raccogliere le spighe, gli anziani pagavano piccole somme di denaro per il grano raccolto. Tanti mazzetti di grano, sette/otto (manugusu), legati insieme formavano un covone di grano (maniga). I covoni venivano trasportati sui carri allestiti appositamente (sa carruga).

Per la processione del Corpus Domini, le strade venivano ricoperte di fiori e rami di mirto, nelle finestre venivano disposte biancherie finemente ricamate finemente ricamate, pensando che venendo benedette non si sarebbero tarlate.

Il 24 giugno era molto sentita la festa di San Giovanni, si usava accendere i fuochi (is fogaronisi de SAnt'Uanni) che venivano saltati da grandi e piccini. I bambini che non avevano mai saltato il fuoco, lo facevano in braccio ad un genitore, si pensava che se anche fossero caduti non si sarebbero bruciati.

Quella notte era molto importante per avere notizie sull'andamento meteorologiche dell'anno, per questo motivo si liberava il gregge di pecore e si lasciava incustodito. Se la mattina veniva ritrovato in un campo pulito, l'annata sarebbe stata buona, se, invece, avesse scelto una zona impervia, l'annata sarebbe stata cattiva. Se alla mezzanotte le pecore si fossero messe a belare, era l'indicazione di un inverno particolarmente rigido.