Mes'e argiolasa - Luglio |
Trasportavano
il grano nell'aia (s'argiola) e ammucchiavano i covoni (is patroxiusu).
Veniva quindi effettuata la trebbiatura (treuai). Stendevano le spighe (su
sairu) e per poi farle pestare dai buoi, tenuti insieme dal giogo (giuntusu)
o liberi (scappusu) a seconda della quantitą di grano; se il raccolto era
abbondante si utilizzavano persino 80 buoi, spesso presi in prestito e il
cui uso era pagato con una percentuale del grano prodotto. Ammucchiavano
quindi il grano in lunghe file (sa tega) o quando il grano era gią
ripulito si chiamava "s'anguidda". Inoltre si setacciava (cerri
a ciriu) e si ammucchiava (fai sa massa). Si usava ornare "sa
massa" con una piantina di carciofo messa in cima. Poi il grano
veniva misurato e si riempivano i sacchi per la conservazione (s'incungia).
Si festeggiava poi il raccolto: l'usanza era di buon auspicio, in quanto
si sperava che ad ogni carciofo potesse corrispondere un carro di grano. I
festeggiamenti venivano fatti con la consumazione dei piccoli gnocchi (malloreddus
de incungia), conditi con sugo di carne. Quando arrivavano i carri col
raccolto, la padrona di casa usava benedire con acqua e sale, gettata a
croce, il primo bracciante (su carradori), il carro e il grano.
Il 26 Luglio si festeggia la festa patronale dedicata a Sant'Anna. |
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